Sigmund Freud fu il primo a formulare una teoria dei sogni che potesse aiutare nell’interpretazione di questi ultimi. Per Freud vi erano una serie di leggi che regolavano la formazione del contenuto manifesto di un sogno. Capendo come si formavano i sogni era possibile, usando le stesse leggi, decriptarne il contenuto latente, e quindi creare una profilazione della persona più accurata.
➰ Tali leggi sono:
* Condensazione: per la quale un’idea, un’immagine, del sogno può fondersi insieme a vari pensieri e ricordi.
* Spostamento: processo per cui la carica emotiva è separata dal suo oggetto reale ed è riferita ad un oggetto differente.
* Drammatizzazione: in cui i pensieri e le emozioni alla base dei sogni si presentano in successione densa e movimentata.
* Simbolizzazione: consiste nell’utilizzo da parte dell’inconscio di simboli sostitutivi di oggetti, persone, contesti.
* Rappresentazione per l’opposto o rielaborazione secondaria: si verifica nel momento in cui ci si risveglia, cioè quando la coscienza, rientrata in azione con tutte le sue forze, ostacola il ricordo della trama del sogno.
Tutto il complesso “lavoro onirico”, cioè il lavoro della censura durante il sonno, è volto a mascherare i reali contenuti dell’inconscio. Il sogno si presenta dunque come l’espressione travestita, deformata, di un desiderio rimosso, o di un trauma non elaborato. Inoltre il sogno è spesso collegato a un fatto emotivo della primissima infanzia sprofondato nell’inconscio, il quale ha fortemente determinato nel tempo la nostra personalità.